21 settembre 2023
Inserito da: Redazione R&CA
Pausa FED
Al forum di Jackson Hole, il presidente della Fed Jey Powell aveva lasciato intendere che le prospettive non risultassero chiare: "stiamo navigando orientati dalle stelle, ma con cieli nuvolosi”. Gli investitori continuano a guardare con attenzione all’inflazione Usa che ha visto i dati di agosto in aumento al 3,7% annuale, dal 3,2% a luglio e 3% di giugno, sperando in un ritorno progressivo all’indebolimento del trend (un anno fa eravamo a +8,2%); il fattore petrolio sembra riportare un impulso inflazionistico a seguito dei tagli alla produzione da parte dell’OPEC+ e il recupero dei margini delle raffinerie. Pur tuttavia i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati di un modesto 0,2% m/m e l'indice IPC Core si attesta al 2,4% a/a riflettendo la direzione verso il livello target Fed. E’ sicuramente questo lo scenario che ha influenzato la decisione di tenere fermi i tassi al 5,25-5,5%; la politica della Fed risulta allo stesso modo incerta e dispersiva in deviazione agli aumenti sincronizzati dei tassi il che vede un possibile aumento della volatilità fino a fine anno in attesa di un possibile ulteriore rialzo subordinato ai dati macro.
Impatto di mercato
Negli ultimi trenta giorni tutti i principali rendimenti governativi sono aumentati raggiungendo livelli ben al di sopra dei minimi dell’ultimo decennio, in particolare gli Us Treasury decennali hanno raggiunto il 4,47%, riportandoci indietro al luglio 2007, tanto che gli investitori statunitensi si stanno concentrando sul vantaggio del rendimento domestico, rinunciando alle opportunità internazionali e all’offerta di reddito fisso a livello globale. Il modello di allocazione ritiene in realtà più utile una buona diversificazione nel mercato obbligazionario globale con maggiori opportunità di aggiungere alfa. Rendimenti obbligazionari di paesi e regioni diverse sono variabili ai cicli economici e monetari differiti in relazione a inflazione, crescita e occupazione, geopolitica e pendenza delle curve dei rendimenti. In aggiunta il contributo di obbligazioni societarie High Yield, ad alto rendimento, possono divenire un diversificatore importante anche in sostituzione alle azioni. Alla fine dei cicli di rialzo delle banche centrali, l’impatto ritardato dell’inasprimento si trasmette alle economie a diversa velocità. In regioni dove l’inflazione è rimasta forte rispetto al calo in altre economie, il mercato stima prospettive più negative ed effetti dell’inasprimento ancora a venire. Al contrario il rientro dell’inflazione offre maggiore visibilità sui futuri tagli dei tassi.
Redditività e stabilità
Sia le obbligazioni statunitensi che quelle globali forniscono inoltre una compensazione alla volatilità degli indici azionari. Tra il febbraio 1985 e l’agosto 2023, il mercato obbligazionario statunitense e il mercato obbligazionario globale hedge hanno entrambi registrato una correlazione media molto bassa con l’indice S&P 500, rispettivamente pari a 0,18 e 0,17, proteggendo il portafoglio durante i periodi di ribasso estremo per i mercati azionari. In una fase di incertezza come quella attuale sono in molti a spostare la posizione obbligazionaria verso i rendimenti a breve durata più attrattivi sulle curve invertite come quella statunitense e tedesca. In realtà le indicazioni macroeconomiche a medio termine sia della FED che della BCE che hanno rivisto le loro stime suggeriscono investimenti attivi e dinamici.
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