25 febbraio 2023
Inserito da: Redazione R&CA

Ad inizio anno i mercati azionari riflettevano i timori della stretta monetaria delle banche centrali, ma con il passare delle settimane i banchieri responsabili degli interventi si sono dimostrati sempre meno aggressivi, una reazione che ha aumentato la fiducia degli investitori sulla capacità delle autorità centrali di gestire le sfide macro tra crescita ed inflazione. Negli Stati Uniti, lo scorso anno, il FOMC ha alzato i tassi ufficiali sei volte osservando puntualmente le dinamiche conseguenti; nella medesima direzione si sono comportate le banche centrali in Europa e nel Regno Unito, potenzialmente preoccupate di interrompere il trend di crescita, peraltro già rallentato. In questo contesto sono gli economisti a segnalare che l'inflazione rimane una sfida non ancora vinta dalle banche centrali. L’atteso indice dei prezzi della spesa per consumi personali negli Stati Uniti (PCE) è infatti aumentato del 5,4% su base annua a gennaio, accelerando dal +5,3% rivisto al rialzo del mese precedente. I prezzi dei beni di consumo sono aumentati del 4,7% (contro il 5,1% di dicembre) e quelli dei servizi del 5,7% (contro il 5,4%). In dettaglio il costo degli alimentari è aumentato dell'11,1% (contro l'11,6%) mentre l'energia del 9,6% (contro l'8,5%). In attesa che anche i costi energetici possano riflettere una contrazione dopo il recente crollo del Gas, il PCE Price Index risulta aumentato dello 0,6%, il massimo in sette mesi ...