11 settembre 2021
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La crescita economica in Cina si è recentemente indebolita non solo per i nuovi contagi da Covid, ma anche per un annunciato rallentamento dalla fiducia dei consumatori e dalle prospettive degli indici PMI Produzione e Servizi. Il perdurare dell’attuale situazione implicherebbe un rischio al ribasso per il GDP previsto per il 2022 a +6%. Secondo gli analisti serviranno alcuni mesi in più del previsto per ottenere l'immunità di gregge, mentre le autorità cinesi continueranno ad affrontare il virus applicando restrizioni dove necessario. La dinamica di crescita più debole sosterrà comunque un atteggiamento distensivo delle autorità, introducendo alcune politiche di generale allentamento nei prossimi mesi. La dimensione degli interventi sarà comunque limitata vista l'attenzione per la riduzione dell'indebitamento. I recenti discorsi di Xi Jinping su “la prosperità comune” hanno invece sollevato molte domande ... 

9 settembre 2021
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Categorie: Global Allocation
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L’estate finanziaria si è dimostrata ampiamente positiva; gli indici azionari MSCI a 3 mesi data (3MtD) vedono l’indice World a +4,47% (+18,36 da inizio anno), Europe +2,9% (YtD +16,05%), North America +4,86% (YtD +19,7%) e Pacific +4,65% (YtD + 13,59%), performance ampiamente sopra le attese di inizio anno che vedevano una crescita annua dei maggiori listini tra il 7 e il 9%. Gli analisti statunitensi hanno comunque sottolineato che la ripresa delle attività aziendali è stata sicuramente importante; i profitti da inizio anno sono risultati straordinari: le stime degli utili per l'intero 2021 già positive, sono aumentate di oltre il 20% rispetto alle previsioni di inizio anno. Ora le prospettive manifestano cautela per la sostenibilità prospettica dei margini operativi: tasse più elevate, regolamentazione più aggressiva, costi di produzione più alti, costo del lavoro in aumento. In aggiunta a questo rischio si stanno facendo sempre più concrete le ipotesi di rendimenti obbligazionari più elevati con una relazione tassi più alti e utili più bassi che potrebbe alimentare una correzione dei mercati azionari ...

4 settembre 2021
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Gli economisti statunitensi sono rimasti enormemente delusi della creazione di posti di lavoro in agosto con l'inserimento di sole 235.000 unità rispetto a quanto riferito dal Dipartimento del Lavoro Usa; nei sondaggi degli economisti le stime di crescita vedevano circa 750.000 nuove assunzioni. Prosegue comunque la discesa del tasso di disoccupazione che passa da 5,4% a 5,2%, in linea con le previsioni. Il dato di agosto, il peggiore da gennaio, sembra scontare i timori accresciuti della pandemia, ma soprattutto l'aumento dei casi di Covid e l’impatto che potrebbe avere su quella che è stata fino ad ora una robusta ripresa. Secondo gli analisti il rapporto deludente del mercato del lavoro potrebbe influenzare la politica della Federal Reserve nel valutare il graduale ritiro dei massicci stimoli approvati dallo scoppio della pandemia all'inizio del 2020. La debole salita del mercato del lavoro sembra aver preso di mira tutti i settori ...

3 settembre 2021
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A far capire la portata degli interventi governativi che stanno influenzando la Cina, sono soprattutto almeno tre temi al centro della riflessione sui portafogli di investimento: la caduta in borsa del Hang Seng TECH Index, la crescita esponenziale dei noli marittimi tra Cina e Stati Uniti con la salita dei prezzi dei metalli industriali ed infine il calo degli indicatori di fiducia. L’indice tecnologico della borsa di Hong Kong è precipitato dai massimi di metà febbraio ad oggi del 38,5% (da 10945 punti agli odierni 6729), mentre nello stesso periodo negli Stati Uniti Usa l’indice Nasdaq Composite è salito del 9,15% (dal 14047 ai 15331 di oggi) posizionandosi sui massimi storici. Ad essere coinvolte nel capitombolo le società tecnologiche cinesi a maggiore capitalizzazione, che negli scorsi anni avevano rincorso le consorelle statunitensi: vedi la lunga corsa di Alibaba sulla scia di Amazon. La ragione sembra legata alle indicazioni del governo cinese guidato da Xi Jinping su “la prosperità comune che non vuole essere egualitarismo”. Con la conferma di diventare una società sviluppata con il raddoppio del reddito pro-capite entro il 2035, le proposte politiche del quinto plenum del partito comunista cinese PCC hanno identificato chiaramente lo sviluppo di alta qualità come tema principale di un cambiamento verso il raggiungimento della ‘prosperità comune’, un obiettivo a lungo termine che veda un'attenta adozione di politiche di redistribuzione dei redditi. Nello scorso mese, il presidente Xi ha chiesto un ‘ragionevole aggiustamento dei redditi eccessivi’ e ha incoraggiato gruppi ed imprese ad alto reddito di ‘ritornare di più alla comunità sociale’ ...

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