2 febbraio 2022
Inserito da: Redazione R&CA
Le Olimpiadi Invernali a Pechino sembrano scongiurare possibili escalation sul fronte russo-ucraino, almeno secondo la logica che vedrebbe una scelta di attenzione di Putin ad un evento caro a Xi Jinping come alleato sul fronte politico; ma l’Europa sta comunque pagando le tensioni geopolitiche con l’impennata del prezzo delle importazioni di gas naturale dalla Russia. Sebbene i paesi dell’Unione Europea sembrino allineati su nuove eventuali sanzioni, si insiste per il dialogo diplomatico orientato a non indebolire le relazioni commerciali con il gigante energetico. La competizione si fa sempre più forte con gli acquirenti asiatici; la scadenza senza rinnovo dei contratti a lunga scadenza tra Europa e Russia, e la soluzione dei contratti spot, non sembra essere sostenibile. Il prezzo del contratto Title Transfer Facility (TTF) è balzato a quasi 185 EUR/MWh a fine anno scorso; per fare un confronto, il prezzo medio del gas TTF nel 2019 è stato di 14,55 EUR/MWh; il prezzo medio nell'intero 2021 è stato di 47,38 EUR/MWh.
Draghi chiama Putin
Davanti all’acuirsi della crisi ucraina la posizione italiana nei confronti di Mosca non è cambiata: nella recente telefonata con il presidente Vladimir Putin, il premier Mario Draghi ha ribadito la necessità di riconferma della fiducia con l’Europa Occidente. Il passaggio centrale della telefonata ha trovato il presidente russo a ribadire che ‘Mosca continuerà a garantire forniture stabili di gas all’Italia’ ...