22 aprile 2022
Inserito da: Redazione R&CA

Il primo trimestre dell’anno si è chiuso con un netto calo degli indici azionari: l’indice MSCI World AC val loc ha perso il 7,46%. Le ragioni sono molteplici anche se a prevalere ha sicuramente inciso l’avversione al rischio per l’invasione russa dell’Ucraina. In realtà il calo del listino europeo dopo il 24 febbraio, data dell’invasione, si è in parte riassorbito; l’indice MSCI EMU in valuta locale da inizio anno al 23 febbraio perdeva il 7,67% e a fine marzo la perdita è salita a 9,37%, mentre oggi si è ridotta a 8,81%. Le altre motivazioni, in parte già presenti nell’outlook di inizio anno, hanno riguardato le prospettive di crescita economica in calo rispetto alla forte ripresa del 2021, le difficoltà nella catena di approvvigionamento, il rialzo dei prezzi di materie prime, soprattutto dell’energia, il tutto amplificato dalle preoccupazioni scatenate dai rischi geopolitici. In questo contesto dobbiamo sottolineare l’atteggiamento restrittivo delle banche centrali a fronte di proiezioni non chiare sul rientro dell’inflazione. Dopo un primo aumento dei FED funds la banca centrale statunitense è sembrata orientata ad un’accelerazione degli aumenti dei tassi tanto che il governativo decennale UST10y si sta avvicinando velocemente al rendimento del 3%, siamo al 2,93%, trascinando con se il Bund decennale tedesco a 0,95%, ormai vicinissimo all’1% ...