5 luglio 2023
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Categorie: Global Allocation
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I recenti indicatori di fiducia ‘Global manufacturing PMI’ indicano un netto calo delle previsioni di acquisto dei manager, segnalando una prossima ulteriore discesa delle stime di crescita della produzione. In dettaglio l’indice J.P.Morgan Global Manufacturing PMI™ del 3 luglio è sceso a 48,8 punti, livello più basso da sei mesi, sotto la soglia di 50 punti e quindi di contrazione. L’indicatore segnala comunque un calo dell’inflazione in netta accelerazione in molte economie, seppure in misura disomogenea tra i vari paesi. Negli Stati Uniti la tendenza al ribasso a maggio al 4%, dal 9,1% di un anno fa, è stata trainata dai prezzi dei carburanti; pur tuttavia l'inflazione Core rimane persistente al 5,3% spiegata da vari componenti come l'affitto, in attesa di cali solo nei prossimi mesi. L'inflazione nell'area Euro è scesa più del previsto a maggio, Headline 6,1% YoY, Core 5,3% YoY, marcata da un ridimensionamento dei prezzi dei servizi e tendenze disinflazionistiche nei prezzi dell’energia, mentre quella dei beni industriali alimentari e non energetici risulta in moderazione. Le aspettative di inflazione a lungo termine dei consumatori (3% USA; 4% Area Euro) rimangono al di sopra sia degli obiettivi delle banche centrali (USA 2%-2,9%, Euro Area 2%-2,5%) che rispetto alle quotazioni del mercato. E’ interessante notare che gli indicatori dei ‘colli di bottiglia’ dell'offerta continuano ad attenuarsi: l’approvvigionamento lento dei materiali si sta incrociando con una minore domanda. Negli Stati Uniti, l'indicatore è addirittura al di sotto dei livelli normalizzati, riflesso di dati di produzione poco brillanti ...

11 maggio 2023
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L’indice statunitense S&P500 si muove da fine marzo tra 4050 e 4180 punti senza far intravedere un possibile trend che esca da questa fase laterale. La previsione di alcuni strategist rimane quella di un ‘necessario’ storno in previsione di una recessione, mentre sono in numero minore gli sponsor per una spinta che tecnicamente troverebbe comunque un’importante resistenza a 4300 punti. Dalle analisi presentate: “Dal 1913, l'espansione media durante un periodo di alta inflazione è durata tre anni e mezzo, circa la metà della durata delle espansioni nei regimi di bassa inflazione. I dati storici sui periodi di alta inflazione risultano coerenti con l’opinione che l’attuale espansione potrebbe essere a corto vigore. Se la direzione di quest'anno ci porta verso una recessione, un nuovo ribasso sui livelli minimi di ottobre scorso troverebbe un floor vicino a 3.600 ponendo i ritorni dell’indice S&P 500 annualizzati per questo periodo di espansione più in linea con i precedenti periodi ad alta inflazione” ...

1 dicembre 2022
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Da inizio anno le quotazioni dell'Oro risultano sostanzialmente invariate tenendo conto che alla chiusura del 3 gennaio 2022 il Gold (USD/oz) valeva 1800,85 e la recente chiusura è a 1802,07. Dobbiamo comunque sottolineare che la quotazione risulta inferiore di circa il 14% rispetto al picco toccato l'8 marzo a 2.052,41 USD l'oncia, dopo l’invasione russa in Ucraina del 24 febbraio. Altre le ragioni degli ampi movimenti successivi e della discesa ai minimi di fine settembre a 1600 $/oz; sicuramente l’inasprimento della politica monetaria delle banche centrali, l’aumento negli Stati Uniti dei rendimenti dei Treasury, ma anche di un dollaro in piena rivalutazione. In effetti il rendimento dei Treasury a 2 anni è passato in sei mesi dal 2,5% all’attuale 4,4%; la corsa al rialzo si è comunque sviluppata su tutta la curva dei rendimenti. Il Dollar Index è passato da 96,21 di inizio anno agli attuali 104,80 (+8,9%) dopo un massimo di 114,10 di fine settembre ...

6 ottobre 2022
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L'invasione russa dell'Ucraina e l'attrito tra Stati Uniti e Cina hanno dominato le tensioni geopolitiche con i mercati finanziari che hanno subìto la realtà rivedendo il modello della globalizzazione. Pandemia e guerra in Ucraina hanno intensificato il dibattito sul reshoring e le nuove alleanze in segno alla resilienza della catena di approvvigionamento, problemi energetici ma anche della sicurezza informatica. A fronte della pandemia sono diverse le tendenze già in atto come digitalizzazione, acquisti online, lavoro a distanza e pagamenti digitali, eppure il conflitto in Ucraina ne sta ora accelerando di nuove compreso l'aumento della spesa per le energie rinnovabili, il tema della sicurezza militare e nuove sfide di efficienza sulle risorse del pianeta. Le strategie di investimento hanno necessità di rivedere l’orientamento su più fronti: cambiamento nelle relazioni geopolitiche, revisione del modello del commercio internazionale e sviluppo economico sostenibile con alla base il tema della transizione energetica. Proprio su questo scenario si pone il tema dei rapporti di cambio; la crisi finanziaria del ‘subprime’ aveva visto la disputa delle “svalutazioni competitive” con al centro una caduta del dollaro Usa inseguita da molte altre valute; FED funds in forte discesa e dollaro debole hanno avvantaggiato le richieste di finanziamento dei paesi emergenti e non solo: tra il 2008 e il 2011 il Dollar Index si manteneva intorno a 73 punti. Oggi la situazione si è completamente ribaltata con una FED molto aggressiva, stime dei FED Funds tra 4,5 e 4,75% ad inizio 2023, e il Dollar Index a 112 punti ...

15 settembre 2022
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Dopo la riunione di settembre della banca centrale europea BCE si cerca di intuire quali sono gli effettivi obiettivi di rialzo verso un ‘tasso neutrale o terminale’ a cui l’autorità monetaria si sta concentrando. In un’analisi prima dell’estate il direttivo in rappresentanza dei diversi responsabili alle decisioni ha riferito di un ‘tasso neutrale’ che per voce di molti risultava compreso tra l'1% e il 2%, sebbene economisti e decisori politici rimanevano vaghi e divisi. La determinazione nel comitato di giugno per riportare al più presto i tassi di interesse della zona Euro almeno allo 0% è stata di fatto condivisa per effetto dell’inflazione, nonostante l’indecisione di poche delle 19 economie presenti nella moneta unica. Una netta lacerazione si è poi evoluta nei mesi estivi dove le due fronde tra falchi e colombe hanno subìto la pressione dai membri più influenti ed in particolare da Isabel Schnabel e Philip Lane. Infine la svolta fornita a settembre dalla presidente Christine Lagarde ha dunque visto primeggiare la parte dei ‘falchi’ a seguito della lettura dell’inflazione ‘core’ (al netto di energia e alimentari) passata dal +2,3% di gennaio a + 4,3% di agosto e un tasso di inflazione record di + 9,1% ...

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