13 luglio 2023
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Mentre i listini azionari ripartono positivamente in questo secondo semestre, gli analisti sono impegnati nella revisione degli utili a dodici mesi e fornire un corretto livello di valutazione agli stategist di portafoglio; su più ricerche le aspettative dei profitti vedono un’ulteriormente revisione al ribasso, pur tuttavia, ci sono segnali che per gli Stati Uniti potremmo essere vicini al minimo. Le analisi storiche suggeriscono che i cali previsti dalle revisioni nell'ultimo anno risultano coerenti con quelli rilevati dal picco al minimo nelle precedenti recessioni ‘più deboli’. Si deve anche rilevare che al di fuori degli Stati Uniti, le revisioni degli utili non sono diminuite così tanto e che le variazioni hanno contraddistinto i diversi settori: Financials che potrebbero ancora beneficiare di tassi elevati, Materials che rimangono sensibili al ciclo economico. Le analisi offrono diverse opportunità per riposizionare i portafogli tra azioni più o meno sensibili ai cicli macroeconomici; ad esempio negli Stati Uniti, solo il 35% del peso per capitalizzazione dell'S&P 500 si trova tra i settori ciclicamente sensibili come finanziari, industriali, energia e materiali - nel 1998 questi pesavano circa il 58%; in realtà il peso settoriale nei mercati europei è rimasto pressoché invariato, mentre nei mercati emergenti è aumentata molto la tecnologia ...

5 luglio 2023
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Categorie: Global Allocation
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I recenti indicatori di fiducia ‘Global manufacturing PMI’ indicano un netto calo delle previsioni di acquisto dei manager, segnalando una prossima ulteriore discesa delle stime di crescita della produzione. In dettaglio l’indice J.P.Morgan Global Manufacturing PMI™ del 3 luglio è sceso a 48,8 punti, livello più basso da sei mesi, sotto la soglia di 50 punti e quindi di contrazione. L’indicatore segnala comunque un calo dell’inflazione in netta accelerazione in molte economie, seppure in misura disomogenea tra i vari paesi. Negli Stati Uniti la tendenza al ribasso a maggio al 4%, dal 9,1% di un anno fa, è stata trainata dai prezzi dei carburanti; pur tuttavia l'inflazione Core rimane persistente al 5,3% spiegata da vari componenti come l'affitto, in attesa di cali solo nei prossimi mesi. L'inflazione nell'area Euro è scesa più del previsto a maggio, Headline 6,1% YoY, Core 5,3% YoY, marcata da un ridimensionamento dei prezzi dei servizi e tendenze disinflazionistiche nei prezzi dell’energia, mentre quella dei beni industriali alimentari e non energetici risulta in moderazione. Le aspettative di inflazione a lungo termine dei consumatori (3% USA; 4% Area Euro) rimangono al di sopra sia degli obiettivi delle banche centrali (USA 2%-2,9%, Euro Area 2%-2,5%) che rispetto alle quotazioni del mercato. E’ interessante notare che gli indicatori dei ‘colli di bottiglia’ dell'offerta continuano ad attenuarsi: l’approvvigionamento lento dei materiali si sta incrociando con una minore domanda. Negli Stati Uniti, l'indicatore è addirittura al di sotto dei livelli normalizzati, riflesso di dati di produzione poco brillanti ...

9 giugno 2023
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Categorie: Global Allocation
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Insistono le voci discordanti degli strategist statunitensi rispetto all’asset allocation per il secondo semestre dell’anno. Da un lato la carica verso le società tecnologiche che hanno spinto il Nasdaq Composite (+27,5% YtD) orientato dalle società ritenute più esposte all'intelligenza artificiale, dall’altro la risoluzione del tetto del debito Usa e la ripartenza del dollaro, temi che hanno riportato l’attenzione sul rischio di concentrazione nel mercato azionario e la relativa prospettiva sulla pausa della FED. Le valutazioni azionarie in rialzo si confrontano con stime economiche dipendenti dai tassi bassi precedenti, che nonostante una dimostrazione di resilienza - vedi il mercato del lavoro, trovano oggi i FED funds oltre il 5%, mentre si discute ancora del tasso neutrale in funzione delle dinamiche inflattive. Le valutazioni devono quindi confrontarsi con un mercato obbligazionario che in pochi mesi ha visto salire in modo evidente i rendimenti. In Europa le attese sulla politica monetaria vedono un consenso più unanime per aumenti dei tassi di riferimento di 25 bps sia nella riunione BCE di giugno che di luglio, accompagnati da messaggi restrittivi sul credito e di pressione sull’inflazione ...

24 maggio 2023
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Ci sono aspetti che riguardano la transizione energetica non ancora pienamente sostenuti dai gestori obbligazionari; ad oggi la ‘sfida al rendimento’ si trova in una delle fasi più complicate del loro lavoro soprattutto per la situazione creata dall’innalzamento dell’inflazione e la velocità di salita dei tassi di interesse che non trova ancora un valore di arrivo. Sia Fed che BCE avevano ribadito ampiamente le loro aspettative di un rialzo dei prezzi sicuramente transitorio, ma a distanza di oltre un anno si deve sicuramente fare i conti con uno scenario diverso. Proprio riguardo alla posizione assunta lo scorso anno dalla banca centrale europea BCE sul suo portafoglio con il programma di acquisto di titoli societari CSPP (Corporate Securities Purchase Programme), dove avrebbe applicato un approccio ‘green tilt’ a partire dal 1° ottobre 2022, la BCE ha mostrato un quadro di intervento chiaro negli ultimi 7 mesi, con una netta preferenza per obbligazioni di grandi società dei servizi di pubblica utilità (26% dei titoli acquistati) e dei beni di consumo di prima necessità/discrezionali (26%), relegando solo il 4% delle obbligazioni acquistate da emittenti dei settori Energy e il 2% da Technology. Il dubbio ora riguarda la prospettiva di chiusura degli acquisti, tema segnalato con l’interruzione dei reinvestimenti nell'ambito dell'APP a partire dal prossimo luglio ...

30 marzo 2023
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Gli obiettivi di crescita della Cina, tradizionalmente annunciati dopo le riunioni annuali del Congresso Nazionale del Popolo (NPC), sono stati anticipati dal primo ministro uscente Li Keqiang con l’annuncio di una crescita obiettivo di circa il 5% per il 2023, in linea con le aspettative, sebbene leggermente sotto le stime di consenso superiori al 5%. In questo contesto sembra orientarsi il nuovo governo che dopo la situazione confusa del Covid vuole volontariamente essere più cauto. Secondo gli economisti si sta creando un nuovo modo di gestire la comunicazione internazionale in un contesto esterno alla Cina ancora incerto, mentre si sta lavorando per la ripartenza dopo la politica zero-Covid e nel mettere in sicurezza il settore immobiliare. La crescita della domanda estera risulta al momento segnata dall’inasprimento monetario delle economie sviluppate, mentre dal punto di vista geopolitico le tensioni risentono del ‘problema tecnologico’ tra Stati Uniti e Taiwan, ma anche della posizione della Cina rispetto alla Russia. Il governo cinese non vuole rischiare di mancare nuovamente il suo target di crescita come successo per il 2022 con l'obiettivo al 5,5% e il dato realizzato di un modesto +3%. Proprio sotto questo aspetto è sembrata orientata la visita del Presidente Xi Jinping a Mosca e la conclusione di un’innumerevole quantità di accordi commerciali sull’energia russa che verrà dirottata in Cina a seguito del blocco imposto dalle sanzioni europee ...

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